Radicamenti è il Festival culturale promosso dall’amministrazione comunale di Mendicino con l’obiettivo di creare un nuovo spazio di aggregazione, di socializzazione e di fruizione artistica, e insieme un contenitore capace di ospitare una riflessione mirata sul ruolo che i Comuni sono in grado di esercitare ai fini dello sviluppo locale, con specifico riferimento all’area delle Serre cosentine.
Incontri culturali ed eventi artistici, arricchiti dai sapori della cucina locale di tradizione, nella suggestiva cornice del centro storico mendicinese, nello splendido Palazzo Del Gaudio-Campagna e, da quest’anno, con un’intera giornata a Monte Cocuzzo, il sito naturalistico che è l’emblema di questo territorio.
La collocazione degli eventi suggerisce un piacevole itinerario, che si snoda fra l’antico Palazzo Campagna, il Museo della Seta, Piazza Duomo, l’Anfiteatro San Giuseppe, Piazza Municipio e i vicoli dell’accogliente centro storico, peraltro vicinissimo a Cosenza.
La giornata conclusiva a Monte Cocuzzo intende far conoscere ad un pubblico vasto le bellezze di questo sito straordinario e dà l’opportunità di trascorrere un’intera giornata all’aria aperta, magari organizzando un picnic, con il concerto finale, ammirando il tramonto sul mar Tirreno.
Le grotte naturali di origine carsica dell’Alimena sono situate sul costone roccioso a strapiombo sul fiume Acheronte, affluente del Busento, al confine con il comune di Carolei. All’interno delle grotte si trovano testimonianze di antichissime frequentazioni. Alcune leggende legano queste grotte alla sepoltura di Alarico, re dei Visigoti morto nei pressi di Cosenza nel 410 d.C. dopo aver saccheggiato Roma.
Le antiche celebrazioni pasquali sono parte delle tradizioni della comunità di Mendicino. Questa manifestazione potrebbe risalire addirittura al Medioevo, ma le testimonianze più precise risalgono al 1900 quando alcune donne lasciano traccia di questa manifestazione. Interrotta allo scoppio della seconda guerra mondiale, è stata ripresa a guerra finita su esortazione dei tanti soldati mendicinesi che ritornavano dai campi di prigionia. Era il 1946 quando le Congregazioni di Santa Caterina e del Carmelo ne organizzarono la ripresa. Gli atti più rappresentativi riguardano l’Ultima Cena, il Processo a Gesù, la Via Crucis che vengono messi in scena per le strade dei tre centri storici (con partenza dal sagrato della chiesa di Santa Caterina), Castello, Sotto la Motta e Sopra la Motta. Unico nel suo genere questo tipo di evento è caratterizzato dal gruppo della flagellazione, da due piccoli angeli che con ingenuo canto confortano Gesù che trascina la Croce, dal gruppo delle pie donne che accompagnano la Madonna, dagli Apostoli e da Pilato ed Erode con le corti al seguito. Altri personaggi sono U Pinnune o staffetta che indica la strada verso il Calvario richiamato da tre squilli di tromba e dal battere di un tamburo e di una grancassa. Poi il gruppo dei mistieri che narrano cantando la Passione del Cristo. Infine viene rappresentata la crocifissione sotto la Torre dell’Orologio in sommità del rione Castello.
Il 13 dicembre in Piazza Municipio, secondo un’antica tradizione, si prepara la cuccìa in onore di Santa Lucia. Si tratta di un piatto caldo preparato in un pentolone (a quadara)con tredici diversi ingredienti tra cereali e legumi: grano, orzo, lenticchie, fagioli, ceci, fave, piselli, ecc. La cuccìa viene degustata in modo conviviale nel primo pomeriggio accompagnata da un bicchiere di vino rosso.
Il Museo Dinamico della Seta di Mendicino accompagna studenti, esperti, curiosi, viaggiatori e turisti in un percorso storico alla scoperta delle antiche tradizioni, non solo artigianali, ma anche rurali, tecniche e tecnologiche del territorio. Il Museo, riaperto al pubblico nel 2015 dopo i lavori di restauro durati circa un anno, si articola in diversi ambienti ed è situato all’interno dell’antica Filanda Eugenio Gaudio, in un edificio storico, costruito su costone di arenaria locale – la pietra rosa di Mendicino, che per secoli venne utilizzata per la realizzazione di molti edifici di pregio di Cosenza e dell’intera provincia.
Palazzo Campagna è il più importante palazzo nobiliare di Mendicino, situato alle spalle del municipio. Il palazzo fu edificato dal nobile Carlo Del Gaudio tra il 1780 e il 1784, come indicato chiaramente da un’iscrizione posta sotto lo stemma gentilizio all’ingresso dell’edificio. Tramite il matrimonio tra la figlia di Del Gaudio e Domenico Campagna, medico di Serra Pedace, il palazzo passò di proprietà di quest’ultima famiglia, da cui oggi deriva la denominazione. L’edificio si compone di due piani cui successivamente fu aggiunto il loggiato visibile su di un lato. Vi dimorò anche Giuseppe Campagna (1799-1869), poeta di caratura e presidente dell’Accademia Pontaniana di Napoli. Secondo la tradizione, Campagna avrebbe ospitato in questo palazzo i migliori intellettuali del suo tempo.
Monte Cocuzzo è la cima più alta della Catena Costiera Paolana. Dalla sua cima, che raggiunge 1541 sul livello del mare, si ha una vista fantastica a 360 gradi. L’Aspromonte e l’Etna a Sud, le Isole Eolie ad ovest, i monti dell’Orsomarso e del Pollino a Nord e la Valle del Crati con i monti della Sila a est. Monte Cocuzzo, nel 1994, ha ottenuto dalla Commissione Europea il riconoscimento di area Sic (Sito di interesse comunitario).
Dal Casellone Forestale e attraverso la località Vivaio si costeggia il versante orientale di Monte Cocuzzo. Il sentiero che porta sulla cima di Monte Cocuzzo si imbocca da Sud nei pressi di località Terreforte. La prima parte del sentiero si attraversa sotto la chioma di un bosco ad alto fusto e il tratto successivo, allo scoperto, in mezzo agli affioramenti dolomitici. Giunti nella grande dolina carsica di Località Scaglioni, siamo nelle Piccole Dolomiti di Monte Cocuzzo, si domina il versante sud di Monte Cocuzzo, la litoranea tirrenica paolana ad Ovest, al mezzogiorno evidenti sono le montagne del Reventino Mancuso e la costa tirrenica fino alla Sicilia, ad oriente l’altopiano della Sila. Il ritorno si può affrontare con facilità attraverso la vecchia strada oppure (consigliata) lungo cresta, ci sono i segni della vecchia mulattiera e di profonde doline carsiche. La discesa finale è lungo un sentiero nel bosco di faggio che riporterà alla pineta del Casellone Forestale.
La Chiesa matrice di San Nicola è situata in Piazza Duomo. La data della costruzione è incerta; secondo alcune fonti una chiesa intitolata al Santo esisteva già in epoca medievale, tuttavia la struttura attuale è frutto di numerose trasformazioni e rimaneggiamenti succedutesi nel corso dei secoli. La facciata presenta un bel portale in pietra lavorata e due vetrate raffiguranti San Nicola e l’Immacolata. Alla chiesa si accede mediante una scalinata. L’interno è a unica navata con cappelle laterali, in una di esse è custodita un’icona che raffigura il Santo. Sull’altare maggiore è collocata una pala d’altare raffigurante la Madonna con il Bambino tra San Nicola e Santa Lucia.
Il Santuario di Santa Maria dell’Accoglienza è situato nella parte alta del paese, è stato incluso nelle chiese giubilari per il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco nel 2015. L’attuale edificio, in stile neogotico, fu eretto nel 1917 sullo stesso sito dove, in tempi antichi, si trovava un monastero florense femminile. Nel 1988 la chiesa, intitolata all’Assunta, fu elevata a Santuario diocesano con il titolo di Santa Maria dell’Accoglienza. L’interno, mononavata, è arricchito da una serie di icone che formano un interessante percorso artistico, teologico e spirituale. Nella controfacciata, per esempio, sono collocate delle icone che illustrano uno dei capitoli dell’Apocalisse. In chiesa è custodita anche una bella statua della Madonna Assunta.
Il Parco Fluviale Tre Valloni, realizzato dall’Amministrazione comunale di Mendicino con fondi comunitari e recentemente inaugurato, è situato a poche decine di metri da Piazza Municipio. Nel parco si trova un interessante orto botanico, con numerose piante autoctone. È una meta ideale per le scuole e per tutti coloro che desiderano trascorrere qualche ora a contatto con la natura, in un ambiente suggestivo e incontaminato.